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Il Ventaglio Klimt

Poster: Klimt: Il Ventaglio - cm 40x50
  • Poster Klimt Il Ventaglio - cm 40x50

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Il Ventaglio Klimt - Gustav Klimt, (14 luglio 1862 - 6 febbraio 1918), pittore austriaco, uno dei massimi esponenti dell'art nouveau (stile Liberty in Italia), protagonista della Secessione viennese.

BIOGRAFIA
Nacque il 14 luglio 1862 a Baumgarten, un sobborgo di Vienna, secondo dei sette figli di Ernst e Anna Klimt. Il padre era un orafo che si guadagnava a stento da vivere tanto che, durante l'infanzia di Gustav, la famiglia fu costretta a traslocare più volte alla ricerca di un alloggio sempre più economico.
Si hanno scarse notizie della giovinezza di Klimt ma sappiamo che aveva uno straordinario talento per il disegno e che nel 1876 entrò alla Scuola d'arte e mestieri di Vienna, la Kunstgewerbeschule, dopo aver superato con la lode l'esame di ammissione. Anche altri due fratelli del pittore si iscrissero a questa scuola, Ernst e Georg; il primo, destinato purtroppo ad una fine prematura, divenne un pittore e disegnatore, Georg invece si dedicò alla scultura e al cesello realizzando anche molte cornici per i quadri di Gustav.
Nel 1879 i due fratelli Ernst e Gustav Klimt furono considerati il vanto della scuola e insieme con un altro pittore, Franz von Matsch formarono un sodalizio che ottenne significativi incarichi per affreschi decorativi. L'anno successivo, quando tutti e tre erano ancora sotto i vent'anni, dipinsero il soffitto delle sale di riunione di Karlsbad (ora Karlovy Vary nella Repubblica Ceca).
Nel 1883 Gustav si diplomò ed aprirono uno studio a Vienna con il nome di Künstlerkompanie (Società di artisti), il lavoro non si fece attendere: inizialmente gli incarichi per la decorazione di edifici venivano soprattutto dalle città di provincia, ma poiché a Vienna era in atto un vero boom edilizio i tre cercarono di ottenere commissioni importanti e prestigiose nella capitale.
Tra il 1850 ed il 1860 erano state demolite le fortificazioni che circondavano il centro di Vienna e nei quattro decenni successivi il terreno tutt'intorno era stato trasformato in un ampio viale, chiamato Ringstraße, ai cui lati si ergevano magnifici edifici che davano lavoro ad una moltitudine di architetti, costruttori, artisti ed artigiani. Uno di loro era il Burgtheater, il teatro nazionale austriaco, e nel 1886 alla Künstlerkompanie venne affidata la decorazione del soffitto della scalinata principale, terminata nel 1888.
Due anni dopo la Künstlerkompanie ottenne un incarico altrettanto prestigioso, il completamento delle decorazioni del Kunsthistorisches Museum, che ospitava una delle più grandi raccolte artistiche del mondo, opera iniziata da Hans Makart, il più famoso artista austriaco di quel tempo, morto nel 1884.
Grazie a queste due commissioni la Künstlerkompanie ottenne un successo enorme tanto da potersi trasferire in uno studio più grande nel 1892; ma alla fine di quello stesso anno, Ernst Klimt, allora ventottenne, morì di pericardite lasciando una moglie ed una figlia.
Gustav che era molto legato al fratello, si assunse il compito di mantenere finanziariamente la cognata e la nipote, pur avendo l'obbligo di aiutare la madre rimasta vedova in quello stesso anno. Ma ormai Gustav, che aveva trent'anni, era ricco e stimato e poteva assumersi tali oneri economici senza risentirne.
Dopo la morte del fratello, l'artista si avvicinò alla sorella della cognata, Emilie Flöge, che gestiva un negozio di moda a Vienna e che gli restò vicina per tutta la vita.
Molti ritenevano che fossero marito e moglie, ma pare che tra i due non ci fosse alcun rapporto né fisico né sentimentale.
Klimt preferiva le modelle che posavano per lui; infatti non volle mai sposarsi, anche se dopo la sua morte quattordici persone dichiararono di essere figli suoi (quattro furono riconosciuti come tali ed ebbero una parte della sua eredità).
La morte del fratello, seguita da quella del padre, segnò un momento fondamentale nella vita di Klimt che, forse sopraffatto dal dolore, per circa un anno lavorò pochissimo, allontanandosi dal socio Matsch.
Nel 1894 però i due artisti ricevettero l'incarico di realizzare una serie di dipinti per il soffitto dell'aula magna dell'Università di Vienna ma, non avendo più l'affiatamento artistico di un tempo e non trovandosi più d'accordo su varie questioni, invece di collaborare, finirono con l'assumersi ognuno la propria responsabilità dei singoli dipinti, contrariamente a quanto avevano fatto nei primi lavori della Künstlerkompanie quando era praticamente impossibile distinguere il lavoro di uno da quello dell'altro.
Poco dopo Matsch lasciò lo studio. Questa rottura segnò per Klimt l'inizio di una nuova concezione artistica.
Aveva conosciuto nuove correnti artistiche come l'Impressionismo, il Simbolismo ed il Liberty e si era convinto che l'arte austriaca fosse di vedute troppo ristrette ed eccessivamente ancorata al passato.
Dal 1891 era diventato membro della principale associazione artistica viennese, la Künstlerhaus (Casa degli artisti) ma, considerandola sempre più conservatrice, decise di lasciarla e, incoraggiato da alcuni amici che condividevano le idee, ne creò un'altra più aperta. L'associazione venne chiamata Secessione per il fatto che i membri avevano rotto con il nucleo originario, e Klimt ne fu il primo presidente.
Nel breve spazio di pochi anni il pittore passò dal ruolo di pilastro dell'arte tradizionale a quello di leader dell'avanguardia.
Questa drastica trasformazione apparve evidente e i tre dipinti (Filosofia, Giurisprudenza e Medicina) che realizza per l'Università di Vienna divennero oggetto di una lunga controversia. I tre dipinti vengono esposti alla mostra della Secessione, provocando ulteriori critiche (1903); demoralizzato per l'ostilità della critica annulla le commissioni e restituisce i soldi all'Università. Dopo tale delusione, Klimt non accettò più altre importanti commissioni pubbliche, né lavorò più con Matsch, con cui comunque continuò a mantenere rapporti civili nonostante le divergenze artistiche.
La sua fonte principale di guadagno divennero i ritratti, soprattutto quelli delle signore della buona società. Eseguì anche vari lavori di design, principalmente per le Wiener Werkstätte (Officine Viennesi), una società di arti applicate fondata nel 1903 da un gruppo di membri della Secessione.
Nonostante la ricchezza e la fama, Klimt viveva modestamente e, a parte qualche breve viaggio all'estero, non lasciò mai Vienna. Di costituzione robusta, era tendenzialmente un ipocondriaco, tanto che nel 1912 cominciò a recarsi ogni anno a Bad Gastein per le cure termali. Viveva con la madre e due sorelle nubili, lavorava molte ore al giorno senza interrompersi neppure per mangiare e, pur amando la compagnia, non cercò mai di far parte del bel mondo. Non si interessava di politica e neppure lo scoppio della Prima Guerra Mondiale sembrò aver effetto su di lui. In questi anni la sua fama aveva raggiunto anche l'estero, tanto che nel 1910 la Biennale di Venezia gli dedicò un'intera sala.
Nel 1911 si trasferì in un nuovo studio e continuò a lavorare fino all'11 gennaio 1918 quando, recandosi ad un caffè per la prima colazione, ebbe un gravissimo colpo apoplettico che gli paralizzò il lato destro del corpo impedendogli di continuare a dipingere.
Ammalato e senza la consolazione dell'arte, sopravvisse meno di un mese: morì il 6 febbraio 1918, a cinquantacinque anni, pianto come il più grande artista austriaco dell'epoca.

ATTIVITA' ARTISTICA
Gustav Klimt fu uno dei più eccellenti pittori della sua epoca e una figura di rilievo nella storia culturale austriaca.
Formatosi artisticamente nel solco della tradizione, sviluppò presto uno stile unico e personale che lo pose in primo piano nell'avanguardia.
L'incarico più importante ricevuto da Klimt negli anni della maturità furono i mosaici per la sala da pranzo del palazzo Stoclet di Bruxelles.
Pur avendo eseguito alcuni ritratti agli inizi della carriera, gran parte delle opere di Klimt in questo campo sono state realizzate dopo la svolta del secolo quando, in seguito alla controversia sui suoi dipinti per l'Università di Vienna, abbandonò la pittura decorativa di ampie dimensioni e cercò altre fonti di guadagno.
Klimt iniziò a dipingere paesaggi solo verso i trentacinque anni.
Li realizzava durante le vacanze e difatti mostrano di preferenza i luoghi frequentati d'estate dai ricchi viennesi.
I paesaggi costituiscono una parte sostanziale dell'opera dell'artista: sono oltre cinquanta e pertanto rappresentano un quarto di tutta la sua opera pittorica pervenutaci.
Gustav fu uno dei più grandi disegnatori dei suoi tempi.
Oltre ai frequenti bozzetti per i dipinti, eseguì molti disegni come opere a sé stanti.
I primi, spesso eseguiti a carboncino, sono in stile tradizionale e mostrano una solida tecnica; i successivi invece più liberi e delicati, in genere eseguiti a matita o a pastello.
Il tema preferito era la donna nuda o semivestita.
Molti disegni sono particolarmente erotici e mostrano la donna sdraiata sul letto o su un divano in atteggiamenti decisamente provocatori ma rappresentati con tale eleganza e tenerezza da non risultare mai volgari.
Il pittore eseguì anche illustrazioni per libri e riviste.
Le prime risalgono ancora all'epoca in cui era studente, ma le più importanti furono quelle realizzate per "Ver Sacrum", la rivista della Secessione.
Le allegorie sulla condizione umana sono tra i dipinti più complessi ed enigmatici di Klimt.
Dal momento che raramente commentava le sue opere, è spesso difficile individuare il significato dei suoi dipinti meno convenzionali, anche se gli scopi paiono abbastanza evidenti.
Il tema centrale è il sesso, che viene però trattato nei modi più disperati e riflette l'opinione che Klimt aveva delle donne, viste come idoli bellissimi o tenere madri, ma anche come predatrici che si servono del loro fascino come di una trappola fatale.

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