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Nello studio di Degas Pozzati -
Concetto Pozzati (Vò Vecchio 1935)
Trasferitosi a Bologna, nel 1949 vi si diploma all'Istituto d'Arte. Nel 1955 è a Parigi per un periodo di perfezionamento nella grafica pubblicitaria presso l'atelier dello zio Severo Pozzati (Sepo) col quale fonda in seguito una scuola d'arte pubblicitaria a Bologna.
Esordisce in rassegne di gruppo partecipando nel 1957 al premio 'Morgan's Paint' di Rimini e alla mostra di giovani artisti promossa dall'Università di Parma (dove è premiato con Frasnedi). Nel 1958 espone alla Galleria 'La Salita' di Roma con la Fioroni, Schettini e Nanni Valentini, alla Permanente di Milano e alla collettiva di pittura promossa dal quotidiano 'Il Giorno'. Del 1959 la prima mostra personale, al Salone Annunciata di Milano. Fino a quell'epoca, nella sua pittura si legge un approfondimento in chiave organica del linguaggio informale. Ma dai primi anni '60 Pozzati si rivolge ad una figurazione oggettiva, impostata su un'organizzazione geometrica dell'immagine; ne è un esempio il ciclo di lavori del 1963, dal titolo 'Schifanoia ortogonale': vi ricorrono frecce e bersagli, tipici elementi dell'iconologia del Pop Art.
Gli ulteriori sviluppi, nel corso degli anni '60, verificano la riproduzione con effetti di 'trompe l'oeïl' di immagini pubblicitarie. R.Barilli e E.Crispolti accompagnano con ampi testi le rassegne romane dell'artista nel 1961. Nel 1964 espone alla Biennale di Venezia tre opere, caratterizzate dal gusto pop del gigantismo cartellonistico. Di E.Jaguer la prefazione alla monografia bolognese del 1966. Antologica parmense a Palazzo Farnese nel 1968. In seguito Pozzati si rivolge "come artista rapinatore" -come egli stesso si definisce- al patrimonio iconografico dell'arte del passato, sia per attingere a temi e rivisitare dipinti consacrati dalla tradizione ('Da e per Carpaccio', 'Alle origini del classico'), sia per proporre nuovi assiemi di immagini, con forte intento ironico, come ne 'La selezione della natura morta' del 1970 o 'Come dipingere la montagna', 'I campioni colorati' nel 1971, 'Con mio padre passeggiando tra i fiori neri', 1979.
Partecipa alla rassegna bolognese 'Gennaio 70' (Terza Biennale della Giovane Pittura a cura di Barilli, Calvesi, Emilani, Trini) e a 'Possibilità di relazione'. Una mostra dieci anni dopo', curata da Crispolti, Sanesi e Tadini al Centro Attività Visive di Ferrara. Nuove ampie rassegne dell'opera di Pozzati nel 1974 a Venezia in Palazzo Grassi e nel 1976 a Roma al Palazzo delle Esposizioni. Nel 1974 Marchiori presenta Pozzati in personale a Brescia. L'artista è presente nel 1976 alla rassegna curata da G. Di Genova a Montauro 'Tipologia \ topologia del figurativo negli anni '70 in Italia' nella sezione 'Mitologie del presente'. Lungo il decennio, la sua ricerca impagina con grande ricchezza d'immaginazione nuovi svolgimenti del figurare per emblemi variati principiato negli anni '60, innervandolo di ulteriori raffinatezze a livello compositivo con l'inserimento di oggetti e di specchi nel contesto pittorico, frequentemente nella seconda metà del decennio.
Pozzati impegna la sua opera nella verifica di un'antropologia dell'immaginario contemporaneo, con un lavoro di sicuro spessore culturale. Alla metà del decennio lavora a 'murales' su commissione a Milano. Nel 1977 è presente alla mostra 'Marta & Maria' curata da G.Cortenova per Spagnoli a Firenze; nel 1978 alla rassegna 'Arte\ Storia dell'arte' da Peccolo a Livorno; nel 1979 alla mostra milanese 'Testuale: le parole e le immagini' a cura di Caramel e Caroli alla Rotonda della Besana e alla rassegna 'Ars combinatoria' curata a Solmi e Barilli alla Galleria d'arte moderna di Bologna; nel 1980 presenzia alla rassegna 'Scrittura attiva: processi artistici di scrittura' a cura di U.Carrega al Centro Culturale di Sesto San Giovanni.
Lungo gli anni '80 l'artista elabora anche assemblages di oggetti disparati come vecchie fotografie, buste, riproduzioni, comprendendo anche citazioni dal passato come episodiche mediazioni massmediali. Nel 1981 presenzia alla rassegna curata da F. Menna al Palazzo delle Esposizioni di Roma 'Linee della ricerca artistica in Italia 1960-1980' con dipinti del 1973 recanti citazioni da Morandi. Nel 1983 è inserito nella mostra a cura di Auregli e Baccilieri 'Confronto per opera' alla Galleria d'arte moderna di Bologna. R.Barilli presenta l'ampia rassegna milanese del 1984.
Alla metà del decennio Pozzati realizza una serie di acquerelli a soggetto di pani giganteschi. Alla fine del decennio accentua in modo attentamente orchestrato la 'messa in scena' delle sue tipiche immagini graficamente stilizzate, in un rapporto continuamente rinnovato con eleganza tra memoria e riduzione a icone massmediali, inserendo citazioni dalla pittura del Novecento ma ritrovando anche immaginifici notturni o rarefatti paesaggio 'impossibili'.