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Facciata Tamburi -
Orfeo Tamburi, Jesi (Ancona) 1910 - Parigi il 15 giugno 1994.
Si trasferisce a Roma in giovane età , frequentando l’ Accademia di Belle Arti e iniziando a collaborare alle più importanti riviste letterarie e artistiche. Espone alla III Sindacale Laziale (1932) e alla I Mostra Nazionale del Sindacato degli artisti (Firenze, 1933); nel 1934, presentato da Alfredo Mezio, espone al Bragaglia Fuori Commercio e nel 1935 alla II Quadriennale di Roma. Dopo un soggiorno a Parigi (1935) è nuovamente a Roma. Nel 1936 esegue nel Palazzo dell’Anagrafe un affresco dal titolo Carnevale romano. Nel 1939 è presente alla III Quadriennale e alla seconda mostra milanese di "Corrente", dove espone con il gruppo romano . Insieme a Guttuso, Guzzi, Montanarini, Ziveri, Fazzini, espone nel gennaio 1940 alla Galleria di Roma in una mostra significativa del nuovo clima "realista". Lo stesso anno viene incaricato di realizzare sei pannelli per l’atrio dell’E42 (rimarranno allo stato di bozzetto). E’ presente alla Biennale di Venezia e nel 1941 ha una personale alla Galleria Barbaroux di Milano. Gino Severini gli dedica una piccola monografia. Nei suoi anni romani , Tamburi si dedica soprattutto al paesaggio e il suo contributo maggiore si esplica nella fresca vena disegnativa.
Nel 1944 pubblica il volume di disegni Piccola Roma, con una poesia di Ungaretti, e illustra anche le Passeggiate romane di Stendhal.
Nel 1947 ritorna a Parigi dove conosce il poeta Blaise Cendrars, con cui si lega di profonda amicizia. Entra in contatto con i pittori Villon e Vlaminck, gli scrittori Roger Nimier, Michel Braspart, Pierre Boutang, diventandone amico. Ne testimoniano i numerosi ritratti realizzati, che saranno poi raccolti in un libro presentato da Waldemar George per le Edizioni d'Arte Ghelfi di Verona nel 1968.
Dal 1947 Parigi diventa la sua città ma è presente in innumerevoli mostre in Italia e in Europa.