Indietro

Il Vetro per le cornici

Il vetro è composto da tre elementi base o meglio da tre ossidi (elementi chimici composti da ossigeno):

Altri materiali aggiuntivi possono modificare le caratteristiche fondamentali aggiungendo durezza, resistenza al calore, colorazioni, ecc.

 

Esistono vari tipi di vetro. Vediamo i più comuni usati nel settore delle cornici.

 

Vetro semplice

Lo spessore più usato per le cornici è 1,6 - 1,8 millimetri. Per cornici di dimensioni superiori a un metro quadrato è consigliabile usare uno spessore di 3 mm (il vetro "semidoppio"). Bisogna ricordare che i vetri più grossi sono anche più pesanti. La solidità della cornice deve essere quindi proporzionata al peso. Per le cornici a giorno si tende a usare lo spessore 2 mm perché meno facile a rompersi.

Il vetro di spessore 1,6 - 1,8 è venduto in casse di  legno del peso di circa 5/6 quintali. In ogni cassa ci sono approssimativamente 100 - 150 metri quadri di vetro. Il trasporto avviene con appositi mezzi dotati di gru per il carico e lo scarico. I piccoli corniciai o i principianti che non sono ancora in grado di comperare una cassa intera possono rivolgersi alle vetrerie che effettuano la vendita di lastre sciolte. Ovviamente il costo è maggiore.

Il consumo di vetro di grosso spessore (3 mm) è molto limitato per i corniciai e non giustifica l'acquisto di una cassa intera. E' perciò preferibile ordinarlo dal vetraio già tagliato nella misura della cornice. Per evitare errori sarebbe meglio portare la cornice dal vetraio in modo che lui stesso prenda le misure.

Alcuni fabbricanti inseriscono un foglio di carta tra una lastra e l'altra; altri tengono separate le lastre con una polverina apposita; altri infine propongono la scelta tra le due soluzioni. Il primo sistema è leggermente più caro ma maggiormente consigliabile ai corniciai. La polvere infatti presenta qualche problema sia per la pulizia che per il taglio.

Per vetro di spessore 1,6 - 1,8 mm la lunghezza standard delle lastre in Europa è di 184 cm. La larghezza può variare da 40 cm fino a 120 - 130 cm. Per spessori maggiori le lastre hanno dimensioni maggiori.

Alcune grosse vetrerie o grossisti di vetro possono fornire il vetro tagliato in misure standard (per esempio 50x70 o 40x50). Se il corniciaio ha un forte utilizzo di misure standard può trovare conveniente l'acquisto.

Il vetro può classificarsi, secondo il processo di fabbricazione in vetro tirato e vetro float. Il vetro tirato, ottenuto con il procedimento tradizionale sta gradualmente scomparendo. I vetri float sono praticamente esenti da tutti i difetti riscontrabili nella produzione del vetro tirato.

 

Vetro antiriflesso

E' un vetro che è stato trattato con una soluzione acida  su uno o su entrambi i lati, una specie di smerigliatura che ha l'effetto di impedire il riflesso della luce. Il riflesso può dare fastidio specialmente quando la sorgente di luce (finestre o lampade) si trova dietro a chi guarda il quadro.

Il vetro antiriflesso ha la caratteristica di ridurre la sua trasparenza man mano che l'oggetto che sta al di là del vetro viene allontanato. E' quindi adatto per quadri che sono aderenti al vetro ma non per quadri che stanno distanziati. In particolare può essere adatto per fotografie o stampe incorniciate senza passepartout a smusso. Se però si inserisce il passepartout (spessore circa 1,5 mm) o qualsiasi distanziatore la trasparenza viene ridotta.

Esistono vari tipi di vetro antiriflesso con varie caratteristiche. In America sono diffusi anche dei vetri antiriflesso con la proprietà di respingere i raggi ultravioletti per una maggiore protezione delle opere incorniciate.

Il vetro antiriflesso costa mediamente il doppio del vetro normale e non è tenuto normalmente in magazzino dai vetrai. Il corniciaio ha perciò difficoltà a trovarlo specialmente nei piccoli centri.

 

Vetro normale e vetro antiriflesso

 

Vetro antiraggi UV

Serve a evitare il passaggio di raggi UV che danneggiano i colori  delle opere su carta. All'estero è piuttosto usato ma in Italia è praticamente sconosciuto tra i corniciai. Un sistema di proteggere i quadri dai raggi UV può essere quello di usare dei vetri plastici appositi.

 

Vetro plastico

Si tratta di polistirene o altri materiali acrilici simili  e può essere efficacemente usato in sostituzione del vetro in diversi casi.

 

I vantaggi sono:

 

Gli svantaggi sono:

 

I difetti del vetro

 

Ossidazione

E' un processo chimico che può verificarsi quando il vetro rimane per un certo tempo all'umidità o all'esposizione del sole. L'ossidazione si manifesta con delle macchie più o meno opache. Non esiste alcun sistema di togliere tali macchie.

Per evitare che ciò si verifichi bisogna ovviamente conservare il vetro all'asciutto. Se durante il trasporto si bagna per la pioggia potreste anche rifiutarvi di accettarlo. Se tuttavia accettate vi conviene utilizzarlo subito o almeno aprire la cassa e asciugare il vetro.

 

Fragilità

Può succedere che il vetro sia eccessivamente fragile da tagliare e si rompa troppo facilmente. Anche in questo caso potete contestare la fornitura.

 

Eccessiva durezza del vetro

Questo è il difetto opposto. Vetri con questo difetto sono ugualmente difficili da tagliare.

 

Ondulazione

Il vetro potrebbe evidenziare delle ondulazioni specialmente se illuminato obliquamente. In questo caso non si può parlare di difetto ma di qualità scadente. E' una caratteristica di alcuni vetri tirati importati da paesi sottosviluppati a prezzi molto bassi. Nonostante il prezzo basso non è consigliabile usare questi vetri per le cornici perché l'effetto su chi guarda il quadro è molto sgradevole. Bisogna quindi fare molta attenzione al momento dell'acquisto e accertarsi sul tipo di vetro e sopratutto sulla provenienza.

 

Squadratura imperfetta

Le lastre non esattamente squadrate comportano un tempo maggiore nel taglio e uno spreco maggiore di materiale. Se il corniciaio non si accorge della squadratura imperfetta avrà una sgradevole sorpresa al momento di inserire il quadro alla cornice.

 

Mancanza di uniformità nelle misure

La lunghezza standard è di 184 cm. Però può verificarsi il caso che alcune lastre abbiano una lunghezza diversa. Sarebbe bene non fidarsi ciecamente ma di controllare specialmente prima di eseguire dei tagli in serie. Lo stesso vale per la larghezza della lastra. La lastre potrebbero avere delle leggere differenze di larghezza tra di loro. La mancanza di uniformità di misure può costituire un danno notevole specialmente per chi fa tagli in serie.

 

"Occhi" del vetro

Si trovano quasi esclusivamente nel vetro "tirato". Sono dovute a piccole parti di materiale o di sporcizia entrate per errore nel vetro durante la fabbricazione. Il vetro float ne è praticamente esente.

 

Graffi sul vetro

Generalmente questo difetto non ha origine al momento della fabbricazione ma in una fase successiva. Può essere imputato per esempio al grossista o vetraio che vi ha venduto le lastre sciolte. Questo difetto può essere occultato parzialmente mettendolo all'interno della cornice. Si noterà di meno specialmente se si trova a contatto con il quadro in una posizione dove si può confondere con il soggetto del quadro. Questo accorgimento è valido specialmente quando il cliente chiede di usare il vetro vecchio della cornice che sostituisce.

 

Vetro o non vetro?

 

Il vetro viene impiegato comunemente per incorniciare quasi tutti i quadri: stampe, dipinti, acquerelli, ecc. Ma non tutti i pareri sono concordi su questo punto. Mentre per i quadri su carta non c'è alcun dubbio, per quanto riguarda i dipinti i pareri sono controversi. Specialmente all'estero si ritiene che i dipinti ad olio non vadano incorniciati con vetro.

Bisogna comunque conoscere quali sono le controindicazioni per l'uso del vetro e quali sono gli inconvenienti che si possono incontrare nella cornice con vetro.

Condensa. Si verifica in condizioni di umidità e di mancanza di ventilazione. Bisognerebbe quindi evitare di far aderire direttamente al vetro opere d'arte importanti su carta o su tela.

Riflessi. La superficie liscia del vetro infatti riflette la luce e crea quindi uno sgradevole riflesso in chi guarda il quadro. Nei quadri scuri il vetro inoltre fa da specchio.

Pericolosità. La pericolosità è dovuta al rischio di rottura. In certe situazioni e in certi ambienti quindi il vetro non è consigliabile. Può però essere sostituito da vetro plastico.

 

Come immagazzinare il vetro

I camion che trasportano il vetro sono dotati di gru per lo scarico delle casse. La cassa, una volta scaricata, non può più essere spostata dal corniciaio a ragione del suo enorme peso. Potrebbe essere sollevata solamente con un carrello a forca o con un transpallet, attrezzature che raramente il corniciaio possiede. E' necessario quindi che la cassa venga depositata nel suo posto definitivo oppure che venga aperta e che le lastre vengano prelevate per essere portate al loro posto. Se questa è la soluzione adottata bisogna mettere dei cunei di legno sotto alla cassa che le facciano assumere una posizione leggermente inclinata per facilitare il successivo prelievo delle lastre. Bisogna anche fare attenzione a che la cassa sia protetta dall'umidità e sopratutto dalla pioggia nel periodo intercorrente tra lo scarico e il successivo prelievo delle lastre altrimenti il vetro potrebbe ossidarsi.

Se il corniciaio dispone di carrelli per il vetro può scaricare la cassa direttamente sui carrelli evitando così il trasferimento delle lastre. La cassa potrebbe rimanere nel carrello fino all'esaurimento.

 

La cassa di lastre sul carrello

 

Spesso il servizio di consegna del vetro include anche lo spostamento della cassa all'interno del laboratorio utilizzando dei piccoli carrelli appositi. Se però ci sono dei gradini il carrello non è utilizzabile.

La maggior parte dei corniciai appoggia la cassa orizzontalmente contro il muro. Le lastre vengono prelevate direttamente dalla cassa. Molti corniciai tagliano la lastra senza prelevarla dalla cassa appoggiandovi sopra la squadra. Solamente il taglio dell'altro lato del vetro viene effettuato sul tavolo o addirittura dentro la cornice.

 

Taglio del vetro direttamente dalla cassa

 

Se il corniciaio dispone di ampio spazio può prendere in considerazione l'acquisto di casse di larghezze diverse per ottimizzare il taglio e avere meno sprechi. Sarebbe preferibile anche tagliare longitudinalmente la lastra in varie larghezze standard in modo da disporre di tutte le larghezze più usate. In tal caso le lastre potrebbero essere immagazzinate verticalmente in robuste scaffalature di legno o di metallo.
Il corniciaio potrebbe anche preparare e tenere costantemente pronte le misure standard più comuni. Per esempio 30x40 - 35x50 - 40x50 - 50x60 - 50x70 ecc. Sarebbe bene infatti che il corniciaio riducesse a formati standard la maggior parte dei quadri da incorniciare. Spesso giocando sulle dimensioni del passepartout si possono ridurre a formati standard anche quadri che hanno misure non standard. Il corniciaio così potrebbe prefabbricare sia i vetri che il cartone sul retro. Il lavoro verrebbe fatto in serie e gli sprechi sarebbero quasi del tutto eliminati. Se il corniciaio tiene formati standard pretagliati dovrà immagazzinarli in modo che occupino poco spazio e siano ordinati. Il disegno a fianco è un esempio di come potrebbe essere lo scaffale.

 

Come immagazzinare i vetri nello scaffale

 

E' assolutamente sconsigliabile appoggiare il vetro su pavimenti di cemento, o mattonelle, o qualsiasi altro materiale rigido perché sarebbe facilmente soggetto a rotture accidentali. Il vetro va appoggiato su supporti di legno, truciolato, cartone, ecc. cioè su superfici leggermente morbide. E' importante che il posto dove le lastre vengono immagazzinate sia periodicamente pulito dai frammenti di vetro che tendono fatalmente a formarsi. Tali frammenti infatti sono spesso la causa di rottura di lastre.

 

 

L'attrezzatura per il vetro

 

Il tagliavetro

Una volta veniva usato il diamante. Costava carissimo ed era fragilissimo. Se cadeva inavvertitamente non era più utilizzabile. Fino a 40 anni fa qualche vecchio vetraio lo utilizzava ancora. Oggi è introvabile.

Venne sostituito dal tagliavetro a rotellina. Una rotellina di acciaio scorrendo sul vetro lascia un piccolissimo solco.

 

Un perfezionamento del tagliavetro a rotellina è costituito dal tagliavetro a olio con rotellina in widia che negli ultimi 30 anni ha preso decisamente il sopravvento. La sua caratteristica è la lubrificazione continua a mezzo di una cannuccia che fa defluire l'olio dal serbatoio che si trova nel manico del tagliavetro. La società americana Fletcher si vanta di aver inventato il tagliavetro a olio. Attualmente però il più conosciuto è il giapponese Toyo, nelle versioni con il manico di plastica trasparente oppure con il manico di metallo (codice 202 e 203 nel catalogo Rinaldin). Nel primo caso c'è il vantaggio di vedere il livello dell'olio, nel secondo caso si da maggiore importanza alla solidità dell'attrezzo. C'è un blocchetto di ricambio che va sostituito quando la rotellina è consumata. Il suo costo però non è molto più basso dell'intero tagliavetro (codice 204 nel catalogo Rinaldin).

La durata di un tagliavetro ad olio dipende naturalmente dalla mole di lavoro cui è sottoposto. Per un corniciaio medio può essere stimata in circa 6 mesi.

Tutti i tipi di tagliavetro richiedono una certa attenzione nell'evitare cadute per terra che danneggerebbero il filo di taglio della rotellina. Anche lasciare cadere il tagliavetro sul tavolo di lavoro potrebbe essere dannoso per la rotellina.

 

I tagliavetri Toyo

 

Il tagliavetro non deve avere difetti. I principali difetti possono essere:

• La rotellina troppo consumata. Si nota quando richiede troppa pressione.

• L'incisione presenta dei trattini vuoti a intermittenza.

• L'incisione è troppo profonda

• L'incisione lascia troppa polvere di vetro

• Il tagliavetro tende a scivolare sul vetro senza incidere

In questi casi è preferibile sostituire la rotellina.

 

La squadra

Il tagliavetro deve essere guidato da una riga o da una squadra per ottenere un taglio diritto. Attualmente si tende a usare squadre fabbricate in un solo pezzo per evitare imperfezioni di squadratura. Al corniciaio conviene tenere 2 misure di squadre. Una piccola e una grande. Sarebbe infatti poco pratico tagliare vetri piccoli con una squadra troppo ingombrante.

 

Come usare la squadra con il metro nel tavolo

 

Esiste inoltre un tipo di squadra per il taglio longitudinale delle lastre. Tale squadra può essere usata anche per il taglio in serie di più pezzi della stessa misura.

 

Squadre per il taglio del vetro

 

Il tavolo

Il tavolo deve essere lungo almeno 190 cm (la lunghezza standard delle lastre è di 184 cm). La larghezza dovrebbe essere di almeno un metro ma possibilmente 120 cm. L'altezza del tavolo dovrebbe essere proporzionale all'altezza della persona che lavora. Bisogna considerare che l'operatore al taglio deve essere in grado di sollevare e depositare sul tavolo lastre di 120 cm di larghezza. In alcuni casi però sarebbe utile una pedana da metter sotto ai piedi dell'operatore.

Il tavolo del vetro deve essere ricoperto di un foglio di feltro o di altro materiale morbido ma non troppo. Anche una vecchia coperta potrebbe andar bene. Esistono in commercio dei tavoli professionali per vetrai con caratteristiche molto sofisticate. Per il corniciaio però sarebbero troppo ingombranti e anche molto costosi.

Il tavolo dovrebbe venire pulito frequentemente dai frammenti di vetro che si depositano. La pulizia si può fare con una spazzola rotante come quelle con cui si puliscono le briciole di pane nei ristoranti.

Accanto al banco di taglio dovrebbe esserci una cassa o scatola per i ritagli. E' bene frantumare ogni tanto i ritagli con un martello per ridurre lo spazio che occupano nella cassa. Ritagli lunghi e sottili che non entrano nella cassa vanno prima spezzati (con la pinza o con il tagliavetro). E' questa un'operazione che andrebbe fatta indossando gli occhiali di protezione.


Le pinze

In commercio esistono delle pinze specifiche per i vetrai. Però sono studiate specialmente per vetri di grosso spessore. Per le esigenze del corniciaio è sufficiente una qualsiasi pinza che si compera in ferramenta. Le pinze servono per staccare sottili strisce di vetro. Servono anche per staccare eventuali pezzi di vetro che sono rimasti attaccati non volutamente alla lastra. Servono infine per "sgranare" cioè per togliere delle piccole parti di vetro grattando il bordo con la parte zigrinata della pinza (codice 217 nel catalogo Rinaldin).

Una pinza particolare è quella della Fletcher. E' in materiale plastico e ha il vantaggio di essere molto leggera e quindi di non affaticare la mano. La sua leggerezza comporta anche un minor rischio di rottura nel caso che la pinza cada accidentalmente sopra la lastra. Caratteristica speciale della pinza è di avere due ganasce intercambiabili con due sporgenze nel lato superiore e una sporgenza centrale nel lato inferiore. La pressione delle ganasce sul vetro, all'estremità dell'incisione, fa staccare la lastra.

 

 

La pinza Fletcher fornita dal Rinaldin (codice 217)

Il metro

E' più comodo il metro a ruota (flessometro) poiché si può ancorare l'estremità al bordo della lastra. Sarebbe più comodo ancora fissare un metro al tavolo stesso con un fermo al bordo del tavolo.

 

La mola

Esistono in commercio delle macchine più o meno automatiche per la molatura del vetro. Per le esigenze del corniciaio sono però eccessive. E' sufficiente usare una mola in carborundum (codice 219 nel catalogo Rinaldin). E' preferibile che la mola venga bagnata per l'utilizzo.

 

Altri sistemi di molatura sono illustrati nel video che potete vedere cliccando qui

 

La mola

 

L'apricasse

Per aprire le casse è molto utile un attrezzo apposito a forma di Z con le estremità appiattite (codice 247 nel catalogo Rinaldin).

 

L'apricasse

 

La taglierina verticale

In Italia le taglierine verticali per vetro non hanno incontrato molta fortuna. In alcuni stati, e specialmente in America, sono invece molto diffuse. 

Quali sono i vantaggi di queste taglierine? Permettono di tagliare vetro in modo perfetto senza alcuna pratica. Se non siete sicuri della vostra abilità o non avete il tempo o la voglia di addestrare un vostro dipendente la taglierina è la soluzione ideale. La taglierina però è molto utile anche a chi ha pratica nel taglio manuale del vetro poiché riduce enormemente i tempi specialmente nel taglio in serie. Un altro vantaggio non secondario è che il risparmio di spazio che si ha tagliando in verticale.

La maggior parte delle taglierine in commercio è abilitata anche al taglio di cartone, cartoncino, materiali plastici, fogli di polistirolo espanso ecc.

La Rinaldin propone la taglierina Gladium, che viene fornita in 3 versioni, secondo le esigenze del corniciaio.

 

Taglierina verticale Gladium

 

Lavorare il vetro

 

Il taglio

Per tagliare bene il vetro occorre un minimo di pratica. Bisogna fare la "mano".

Non preoccupatevi se i primi tagli non verranno perfetti e se romperete qualche lastra. Fate pratica dapprima su dei piccoli ritagli.

Per tracciare i segni del taglio si può usare un pennarello dalla punta sottile. Se si usa la squadra non occorre tracciare 2 segni alle due estremità. Se però non si è sicuri della esatta squadratura della lastra o della squadra è prudente tracciare 2 segni.

Il tagliavetro va tirato verso sé con andatura uniforme e pressione costante, né troppo lentamente, né troppo velocemente. Se l'andatura è più veloce la pressione può essere inferiore. Generalmente se l'andatura è più veloce il taglio risulta migliore. Contrariamente a quanto sembra non occorre una forte pressione per ottenere un buon taglio. La linea deve essere netta ma sottile. Se sulla incisione si formano frammenti e polvere significa che la pressione è troppo forte. Il vetro in tal caso si spezzerà ugualmente ma il bordo sarà frastagliato e debole.

 

Non esiste un sistema ideale per impugnare il tagliavetro. Ognuno può adottare il sistema che ritiene più adatto. Il sistema più diffuso comunque consiste nel tenere l'indice sopra al tagliavetro e il pollice e il medio rispettivamente a sinistra e a destra per tenerlo fermo. Bisogna fare attenzione a che il tagliavetro non venga tenuto in posizione troppo inclinata (come si tiene la penna stilografica) poiché potrebbe darsi che la rotellina così non tocchi il vetro.

Bisogna inoltre fare attenzione che la posizione della rotellina, indipendentemente dalla posizione del manico, resti in posizione perfettamente verticale senza oscillazioni a destra o sinistra (vedi figura).

 

Sezione della rotellina verticale e obliqua

 

Quando il tagliavetro arriva all'estremità della lastra e la rotellina ha già superato il bordo del vetro potrebbe succedere che il blocchetto di taglio vada a finire sulla lastra scheggiandola. Ciò avviene specialmente ai principianti che procedono con troppa lentezza. Si potrebbe ovviare appoggiando un pezzetto di cartone all'estremità della lastra in modo che, giunta alla fine della lastra la rotellina prosegua la sua strada per qualche millimetro sul cartone.

 

Se usate un tagliavetro a olio ricordatevi di accertarvi che ci sia olio nel serbatoio.

Il vetro deve essere pulito. A volte le casse arrivano senza carta fra una lastra e l'altra. Al posto della carta c'è una polvere che può impedire un taglio perfetto.

In questi casi bisogna pulire il vetro nella zona dove verrà fatta l'incisione.

 

Come guida per il taglio si può usare una squadra o una riga. Mentre una mano tiene il tagliavetro, l'altra mano deve premere bene la squadra. Per lastre di grandi dimensioni il taglio può avvenire a pezzi senza però mai staccare il tagliavetro dalla lastra ne staccare la mano dalla squadra. Si procede alternando un tratto di avanzamento del tagliavetro e un avanzamento della mano lungo la squadra in modo che, sia una mano che l'altra, si trovino all'incirca alla stessa altezza. Se infatti le due mani si trovassero a livelli diversi, la pressione del tagliavetro contro la squadra non incontrerebbe resistenza e potrebbe spostarla dalla posizione iniziale.

Per lastre molto grandi bisogna usare una riga al posto della squadra.

 

Non passare mai due volte sopra la stessa incisione ne attraversare altre linee di taglio; rovinereste facilmente la rotellina e otterreste un taglio difettoso.

A volte la lastra può manifestare una incrinatura. La linea di incrinatura tenderà a proseguire in modo erratico seguendo però una certa direzione dettata dalle tensioni che riceve. L'abilità del corniciaio a quel punto è di far prendere all'incrinatura la direzione che arrechi meno danni. Dovrà perciò sistemare la lastra sul tavolo nella posizione più adatta per dare la tensione giusta. Questo spostamento deve essere fatto con estrema delicatezza senza dare altre tensioni alla lastra. Quando la lastra è nella posizione giusta va sollevata o sollecitata in modo che la linea di incrinatura prosegua nel modo migliore per ottenere dei ritagli di forma e dimensione voluta. Se l'incrinatura si manifesta vicino a un angolo della lastra è consigliabile agire con le dita in modo che l'incrinatura devii dalla direzione iniziale e si giri verso l'esterno della lastra. In tal modo si perderà solo una piccola porzione della lastra.

 

Non tutti i corniciai sanno che l'incisione tracciata col tagliavetro tende a "cicatrizzare" dopo alcuni minuti. Dal punto di vista fisico, l'incisione allinea gli atomi del vetro parallelamente su entrambi i bordi dell'incisione. Dopo qualche minuto questo allineamento viene meno e lo stacco delle lastre perciò si fa più difficoltoso. Perciò non aspettate troppo per spezzare il vetro dopo averlo inciso.

  

Come spezzare il vetro

Dopo l'incisione fate scivolare la lastra in modo che l'incisione venga a trovarsi lungo il bordo del tavolo, restando però leggermente all'interno, e la parte da spezzare sporga oltre il bordo. Naturalmente dovete tenere con le mani la parte sporgente altrimenti tenderà a cadere per il peso. Poi la abbassate con uno scatto deciso ottenendo così lo stacco netto.

Un altro sistema adatto per staccare strisce di vetro non più larghe di 20 cm consiste nel sollevare la lastra nel punto dell'incisione con le mani poste sotto ai  due lati dell'incisione. Mentre le mani premono verso l'alto, i due pollici sopra la lastra premono verso il basso fino a staccare la lastra. Per lastre molto grandi invece è preferibile inserire il tagliavetro, o una matita, sotto alla lastra all'estremità dell'incisione e premere leggermente sopra i 2 lati dell'incisione. Questa operazione può essere svolta anche da speciali pinze, fabbricate dalla Fletcher e fornite dalla Rinaldin con il codice 217. Hanno 2 sporgenze sulla parte alta e una sporgenza centrale nella parte bassa. La sporgenza centrale preme dal basso verso l'alto mentre le 2 sporgenze superiori premono dall'alto verso il basso.

Strisce sottili possono essere staccate con la pinza per vetro o con una normale pinza o addirittura con le mani.


Taglio di lastre in senso longitudinale

A volte occorre tagliare le lastre nel senso longitudinale. E' un'operazione che richiede molta pratica e non può perciò essere eseguita da un principiante. Si usa la squadra per taglio in serie facendola scorrere lungo il bordo della lastra dopo aver impostato la misura (codice 214 nel catalogo Rinaldin). Per spezzare la lastra bisogna afferrarla con le due mani verso le estremità e trascinarla verso il bordo del tavolo in modo che l'incisione rimanga circa 2 cm all'interno del tavolo. A questo punto si abbassa di scatto la parte di lastra che sporge dal tavolo. La lastra si staccherà ma rimarrà appoggiata al tavolo.


Come tagliare le lastre longitudinalmente
      
Come spezzare il vetro tagliato

Taglio di ovali e tondi

Vetri ovali e tondi possono essere ottenuti manualmente o con le macchine apposite. Questo è il procedimento per il taglio manuale:

Si rovescia la cornice sul tavolo.

Sul retro della cornice ovale si appoggia il vetro fissandolo possibilmente con del nastro adesivo in alcuni punti della cornice.

Effettuare il taglio seguendo in trasparenza il bordo interno della cornice. Naturalmente bisogna stare attenti che il vetro risulti leggermente più piccolo della cornice per poter entrare senza difficoltà. Sarebbe bene effettuare tutto il taglio senza sollevare dal vetro il tagliavetro per avere una linea continua senza interruzioni. Questo non è facile perché bisognerebbe girare attorno all'ovale. Se per qualsiasi ragione si è sollevato il tagliavetro dal vetro bisogna riposizionarlo al punto esatto in cui era stato interrotto il taglio precedente.

Se la cornice ovale ha dei fregi in rilievo che rendano difficoltoso o impossibile rovesciarla sul tavolo conviene fare il segno del taglio nel vetro stesso. In questo modo: mettere il vetro sul piano e la cornice sopra ad esso faccia rivolta verso l'alto; passare un pennarello lungo il bordo interno della cornice in modo che il segno ovale del pennarello rimanga sul vetro e serva come guida per il taglio.

 

Il taglio del vetro per le cornici ovali

 

Per il taglio di vetri ovali e tondi si avrebbe una maggiore precisione usando le taglierine apposite per i vetri ovali e tondi (codice 212 - 212G - 210 nel catalogo della Rinaldin) illustrate in questi 2 video: Video 1 e Video 2. Generalmente queste taglierine servono anche per il taglio di passepartout ovali e tondi; basta cambiare il blocchetto di taglio.

Bisogna fare attenzione a partire con la rotellina all'esterno dell'ovale e non all'interno come invece è necessario quando si taglia il passepartout. Nel caso del vetro è infatti la parte centrale che ci serve e non la parte esterna che viene gettata via. Si potrebbe anche partire sopra un pezzetto di cartoncino in modo che quando la rotellina passa dal cartoncino al vetro si sia già instradata nella traiettoria giusta.

 

Dopo aver fatto l'incisione bisogna spezzare il vetro in modo che l'ovale o il tondo rimangano intatti. La procedura è uguale sia che l'incisione sia stata fatta a mano che a macchina.

Si rovescia il vetro (in modo che l'incisione rimanga sotto) su una superficie piuttosto morbida  e si preme con le dita lungo la linea dell'incisione. Ciò staccherà il vetro ma non lo libererà dal resto della lastra. Per liberarlo bisognerà fare alcune incisioni radiali come descritto nella figura e poi staccare i vari pezzi fino a liberare il centro. Bisogna fare attenzione a che le incisioni non siano perpendicolari alla linea dell'ovale altrimenti potrebbero tendere a proseguire all'interno dell'ovale. Inoltre le incisioni radiali non devono toccare la linea dell'ovale  ma devono essere distanziate di qualche millimetro. Una alternativa alle incisioni radiali sono quattro tagli che costituiscano un proseguimento ideale dei lati lunghi dell'ovale. Anche in questo caso bisogna fare attenzione a restare distanziati dalla linea dell'ovale.

Il sistema è valido anche per le ventagliere.

 

Come incidere il vetro per staccare gli ovali

 

Pulizia del vetro

Per la pulizia non esiste la formula standard. Ogni corniciaio ha le sue preferenze. C'è chi suggerisce una soluzione 50/50 di alcool denaturato e acqua.

C'è chi usa semplicemente acqua e sapone. Il sapone appoggiato sopra una spugna in un piatto. Un'altra spugna umida viene sfregata contro il sapone e poi

passata sul vetro. Il vetro viene poi asciugato con uno straccio soffice.
Esistono parecchi altri detergenti per vetro in commercio. Alcuni di essi potrebbero essere dannosi per la conservazione delle opere incorniciate, specialmente quelli che contengono ammoniaca.
Qualunque sia il preparato scelto lo si può travasare in una bomboletta spray che è più pratica per lo spargimento sopra il vetro. Per l'asciugatura si possono usare degli stracci morbidi. E' ancora più pratico usare della carta ovattata di cellulosa assicurandosi che non lasci pilucchi nel vetro.

Innanzitutto è consigliabile che la pulizia venga fatta all'ultimo momento prima dell'applicazione del quadro. Se infatti dopo aver pulito il vetro si fanno altre operazioni, come ad esempio l'applicazione dell'attaccaglia, si corre il rischio di attirare polvere o frammenti vari.

L'operazione di pulizia potrebbe essere fatta direttamente dentro la cornice. Dopo aver pulito una facciata la lastra viene girata per pulire l'altra facciata. Questo sistema è molto pratico ma ha lo svantaggio di accumulare sporcizia e pilucchi nei bordi del vetro contro l'interno della cornice e specialmente negli angoli. Questa sporcizia potrebbe apparire sulla cornice dopo l'applicazione del quadro. Sarebbe perciò utile passare la spazzola di un aspiratore sopra tutta la superficie del vetro e specialmente lungo tutto il perimetro interno della cornice. L'aspiratore è stranamente un oggetto poco conosciuto e sfruttato dai corniciai. In effetti sarebbe di utilità in molte fasi dell'incorniciatura.

Un sistema più ortodosso, anche se più lento, sarebbe quello di pulire la lastra fuori dalla cornice.

Per controllare bene la pulizia bisognerebbe sollevare la lastra e guardarla in controluce contro un fondo scuro.

La Rinaldin ha ideato e realizzato un attrezzo molto funzionale per la pulizia del vetro: l'appoggio estensibile.

La lastra viene posizionata sopra l'attrezzo dopo averlo allargato. Le semisfere in polipropilene trasparente (bumpon) tengono fissata la lastra durante l'operazione di pulizia. Non occorre quindi tenere ferma la lastra con le mani. Dopo l'uso l'attrezzo può venire richiuso. Sono disponibili in 4 dimensioni: per vetri di dimensioni massime di cm 35x50, 45x70, 60x90 e 80x110.


Appoggio estensibile


L'utilizzo dell'attrezzo è ampiamente spiegato nel video che potete vedere cliccando qui