Ognuno di noi è legato a degli oggetti che ricordano persone care o rievocano momenti significativi della vita; possono essere medaglie o fiori secchi, una foto o un orologio, la pipa e gli occhiali del nonno. Il più delle volte questi oggetti restano confinati in un cassetto o in qualche scatola. Perché non incorniciarli?
Il corniciaio dovrebbe far sapere alla sua clientela che è possibile incorniciare e proteggere nel tempo oggetti cari a cui si è particolarmente legati, rendendo la casa più accogliente, più calda, più a misura d’uomo.
L’incorniciatura di oggetti però non è mai stata guardata con entusiasmo dai corniciai, che l’hanno sempre considerata una “grana” che richiede lavoro ed attrezzature particolari senza essere fonte di guadagno.
Proviamo a cambiare ottica e a considerare l’incorniciatura di oggetti come un lavoro standard, per il quale dobbiamo organizzarci e dal quale dobbiamo ottenere un utile.
Alcune considerazioni ci possono indurre ad affrontare l’argomento con maggiore entusiasmo:
• Innanzitutto bisogna tenere presente che l’incorniciatura di oggetti è un lavoro tipicamente artigianale, per il quale non ci può essere concorrenza da parte dei supermercati che vendono cornici di serie. L’incorniciatura di oggetti quindi è destinata ad assumere sempre maggiore importanza nell’attività del corniciaio proprio per il fatto che non è assimilabile alla produzione di massa.
• In secondo luogo c’è da considerare che il cliente possiede già gli oggetti da incorniciare e per lui rappresentano un “tesoro” di inestimabile valore. Non deve comperarli come invece avviene con stampe, poster, dipinti, ecc. e deve sostenere solamente la spesa della cornice.
• Infine, incorniciatura di oggetti può diventare un’attività creativa che gratifica il corniciaio non solo dal punto di vista del profitto. Quando riesce a incorniciare un oggetto, ricercando delle soluzioni originali ed esteticamente gradevoli, è paragonabile ad un artista che crea un’opera d’arte.
“Ma alla fine di tutto rimane un utile?” si domanda perplesso il corniciaio.
La risposta è sì se si riesce a trasformare un lavoro non standardizzato in un lavoro standard.
Ogni oggetto o gruppo di oggetti da incorniciare presenta delle caratteristiche peculiari e dei problemi specifici; però ci sono anche delle situazioni comuni ricorrenti come la necessità di disporre di aste con una battuta molto alta oppure la difficoltà di fissare l’oggetto al fondo della cornice. Dobbiamo perciò individuare quei problemi tecnici che più frequentemente si presentano e organizzarci in anticipo per risolverli.
L’articolo elenca qui di seguito le procedure più ricorrenti e i materiali più usati per l’incorniciatura di oggetti.
Un collage di ricordi di viaggio.
Gli scomparti sono stati fatti con del polistirolo espanso
La cornice
La cornice deve essere molto profonda per poter contenere gli oggetti tra il fondo e il vetro. Se però non disponiamo di una cornice con battuta sufficientemente alta non dobbiamo disperare, perché possiamo sempre aumentare la profondità di una cornice già esistente. Diversi sono i modi per farlo.
Alcuni modi per aumentare la profondità della cornice
Un’altra soluzione è rappresentata dalla costruzione di una specie di scatola in truciolato, compensato o altri materiali rigidi (qualche corniciaio usa del polistirolo espanso per la facilità di taglio e di lavorazione) sulla quale si attacca poi una cornice. La scatola può essere verniciata con una finitura uguale alla cornice.
Una specie di scatola che viene chiusa da una normale cornice
La composizione degli oggetti
E’ l’aspetto più creativo del lavoro. Non richiede regole fisse da seguire, ma inventiva e capacità di progettazione.
Prima di iniziare il lavoro, è consigliabile provare varie sistemazioni, disponendo gli oggetti sul fondo della cornice in diverse soluzioni alternative. Solamente quando siete pienamente soddisfatti della vostra scelta, passate alla realizzazione.
Dopo aver provato varie alternative il corniciaio ha scelto la sistemazione definitiva
In alcuni casi una disposizione simmetrica degli oggetti si presenta come la migliore; altre volte è più adatta una disposizione asimmetrica.
Per aumentare l’effetto tridimensionale qualche oggetto della composizione deve essere più in rilievo di altri e dare l’impressione di fluttuare all’interno della cornice. Ciò si può ottenere inserendo al di sotto dell’oggetto uno spessore (generalmente un pezzo di cartone o di polistirolo espanso) che rimane nascosto alla vista.
Il fondo della cornice
Può essere costituito da vari materiali (cartone, faesite, polistirolo espanso, truciolato compensato, ecc.) in relazione al tipo di oggetti che devono essere incorniciati e al modo in cui vengono fissati. Se, per fermare l’oggetto, si usa del filo, bisogna che il fondo sia piuttosto tenero per consentire il passaggio dell’ago; se invece si deve far ricorso a delle viti il fondo deve essere rigido. Generalmente il fondo viene rivestito di tessuto.
E' possibile usare anche i cartoni che servono per i passepartout a smusso e, in particolare, i cartoni già rivestiti di tessuto o di materiale tipo velluto.
Come fissare gli oggetti al fondo
E’ forse questa l’operazione più problematica.
Vediamo di fare un esame dei casi più comuni:
Oggetti di tessuto - Vanno cuciti al fondo. Se il filo è visibile, usatelo possibilmente dello stesso colore dell’oggetto. In questo caso è particolarmente adatto un fondo in materiale tenero come polistirolo espanso, che può essere perforato dall’ago con facilità.
Il filo potrebbe essere impiegato per fissare anche oggetti di vario tipo e spessore, purché la loro sagoma presenti delle parti più sottili attorno alle quali avvolgere il filo, come ad esempio coltelli, posate, chiavi, ecc. In questi casi sarebbe consigliabile del filo di nylon trasparente. Il filo viene avvolto attorno all’oggetto e annodato sul retro del supporto, ma poiché i nodi di filo di nylon tendono ad allentarsi bisognerebbe scaldarne le estremità con un fiammifero, in modo che il nodo, fondendo, rimanga saldato senza possibilità di sciogliersi.
Se gli oggetti da fissare sono pesanti si può essere consigliabile anche del filo di ferro sottile da attorcigliare nel retro della cornice.
Pietre, fossili, formelle, ecc. - Oggetti piuttosto pesanti e di forte spessore potrebbero essere incollati con colle particolari o con del silicone (può rivelarsi particolarmente utile la colla per marmisti a due componenti). Bisogna fare attenzione che l’oggetto sia incollato al fondo e non alla tela o alla carta che riveste il fondo, altrimenti, per il suo peso, tenderebbe a staccarsi.
Oggetti di vetro o plastica- Potrebbero essere fissati con del silicone che ha il vantaggio di poter essere asportato con una certa facilità, nel caso si voglia recuperare l’oggetto.
Farfalle - Vengono infilzate con uno spillo che si conficca su un fondo piuttosto rigido ma che deve lasciarsi perforare (truciolato o polistirolo espanso). L’insetto non deve toccare il fondo ma restare leggermente sollevato. L’interno della cornice dovrebbe essere aereato il più possibile. Gli insetti sono senza sangue e quindi si deteriorano molto lentamente, ma c’è il rischio che delle larve possano fuoriuscire dagli insetti morti.
L’inconveniente può essere evitato con un trattamento di fumigazione, procedimento praticato dai musei di scienze naturali.
Piatti -
È consigliabile praticare un foro circolare sul fondo di cartone per ridurre lo spessore del piatto e per fissarlo meglio al fondo. Il diametro del foro dovrebbe essere di una misura intermedia tra quella del fondo del piatto e quella della sua sommità. Il piatto andrebbe fissato attorno al foro con del silicone.
Un’alternativa può essere rappresentata dall’utilizzo di un normale appendipiatti fissato al fondo della cornice. In questo caso però sarebbero visibili i tre gancetti metallici che tengono fissato il piatto e inoltre lo spessore tra il fondo della cornice e la sommità del piatto sarebbe molto consistente.
Un altro sistema consiste nel sostenere l’oggetto con dei ganci a L fissati sopra e sotto. In tal caso il fondo dovrebbe essere di truciolato cioè di un materiale piuttosto spesso e duro in cui la vite dei ganci faccia presa. È però una soluzione non molto gradevole esteticamente.
In alcuni casi l’oggetto (ad esempio, una piccola scultura in legno) potrebbe essere fissato con delle viti al fondo.
A volte è necessario scavare il fondo per poter accomodare l’oggetto, specialmente quando il suo spessore è particolarmente consistente. In questo caso il tipo di materiale più adatto per il fondo è il polistirolo espanso, che si taglia con facilità usando un qualsiasi trincetto. Il foro o l’incavo ottenuti dovrebbero essere rivestiti della stesso tessuto usato per il resto del fondo.
Il distanziatore
Un altro serio problema nell’incorniciatura di oggetti è costituito dal distanziatore, che ha il compito di tenere fissato il vetro contro il battente della cornice. La sua larghezza deve essere calcolata esattamente ed è data dalla distanza tra il vetro e il fondo della cornice. Poiché è quasi impossibile trovare in commercio distanziatori così larghi, bisogna prepararseli da soli.
Il distanziatore può essere fatto con qualsiasi materiale (cartone, compensato, polistirolo espanso, ecc.) ma deve essere rivestito dello stesso tessuto che ricopre il fondo; in effetti, può essere ottenuto molto semplicemente, tagliando delle strisce del materiale che si adopera per il fondo o, ancora, piegando il fondo della cornice e asportando gli angoli.
Il distanziatore può essere incollato alla cornice, ma, se si adotta questa soluzione, è estremamente difficile rimuoverlo e ciò complicherebbe enormemente l’eventuale sostituzione del vetro in caso di rottura.
Vediamo ora quali materiali dovrebbero essere sempre disponibili. Il tipo di asta Occorre un tipo di asta molto profonda con una battuta di almeno 4 cm per poter incorniciare oggetti di un certo spessore. Per quanto riguarda il modello e la finitura sarebbe bene disporre di un tipo classico, tradizionale e di un tipo moderno per poter far fronte a qualsiasi esigenza. Il polistirolo espanso
Se l’asta di cui disponiamo non è sufficientemente alta possiamo allungarla.
La cornice potrebbe anche costituire solamente il “coperchio” di una scatola costruita con truciolato, compensato o polistirolo espanso. In tal caso non occorre affatto che abbia una forte profondità.
Fogli di polistirolo espanso di forte spessore fino a 10 mm costituiscono un aiuto notevole in molti casi. Questo materiale infatti si può tagliare con estrema facilità. Si incolla facilmente e si può rivestire con tessuto, carte, cartoncini, ecc.
Il truciolato o compensato
Un altro materiale con cui costituire, a volte, il fondo della cornice è il truciolato o compensato, specialmente quando è necessario un materiale rigido per fissare viti o bulloni.
Truciolato o compensato possono servire anche per costruire la “scatola” che poi viene sormontata da una cornice nella parte anteriore.
Il feltro
Il feltro, possibilmente autoadesivo, è largamente usato nell’incorniciatura di oggetti.
Aderisce con facilità a qualsiasi superficie sia piana che sagomata e risulta particolarmente adatto per rivestire forme sagomate: il feltro è infatti un materiale normalmente usato da chi costruisce astucci.
Le colle e gli adesivi
Sono necessari per fissare gli oggetti al fondo della cornice. Per alcuni oggetti è necessaria una colla a freddo molto resistente e possibilmente a presa rapida: una colla che risulti efficace su gran parte dei materiali. Esistono in commercio delle colle a due componenti particolarmente adatte all’incorniciatura di oggetti pesanti come formelle di metallo, fossili, sculture ecc.
Il silicone è utile soprattutto per fissare il vetro e oggetti di plastica o di materiali lisci e difficili da fissare in altro modo. Il silicone può essere asportato con facilità nel caso gli oggetti incorniciati debbano essere rimossi.
Il filo
Il filo serve per fissare al fondo specialmente oggetti di tessuto. Poiché il filo dovrebbe essere dello stesso colore dell’oggetto da fermare, bisognerebbe tenere una piccola scorta di fili di diverso colore.
Anche altri oggetti possono essere fissati con del filo avvolto, che viene annodato dietro il supporto della cornice. In questi casi è però preferibile un filo di nylon completamente trasparente come la lenza che si usa per pescare.
E’ praticamente impossibile calcolare un prezzo standard di vendita per l’incorniciatura di oggetti, poiché i casi sono infiniti. Eppure il corniciaio deve essere in grado di calcolare almeno approssimativamente un prezzo dal quale ottenere un utile. Non sempre è possibile fare un preventivo e quindi il corniciaio deve anche mettere in conto il rischio che, alla fine, il cliente contesti un prezzo troppo alto. Bisognerebbe, quindi, chiedere sempre un congruo acconto per essere in una posizione di forza al momento della consegna del lavoro finito.
C’è comunque da tenere presente che il cliente, di solito, è legato affettivamente e sentimentalmente agli oggetti che vuole incorniciare ed è quindi disposto a pagare, senza problemi, un prezzo più alto di una normale cornice.
La prima volta che il corniciaio sperimenta una nuova tecnica impiegherà un certo tempo, ma se quella tecnica diventerà per lui abituale, sarà in grado di standardizzare tempi di lavoro e materiali da usare, perché conoscerà ormai la strada e non dovrà più procedere per tentativi nella ricerca della soluzione migliore. A questo punto potrà prevedere i costi e sarà in grado di preventivare i prezzi.
Non disperatevi mentre il cliente apre il pacchetto di carta da cui fuoriescono cose strane, o almeno non fate vedere la vostra disperazione. Affrontate la situazione con entusiasmo. “Finalmente qualcosa con cui divertirsi” esclamate, “non la solita stampina da incorniciare” e chiedete al cliente se ha già un’idea riguardo al modo di incorniciare l’oggetto in questione. Il vostro entusiasmo lo conforterà di sicuro perché probabilmente temeva un rifiuto da parte vostra.
Il più delle volte il cliente si affiderà a voi. Se avete già qualche idea esponetela con chiarezza e semplicità, altrimenti prendete tempo per riflettere: vi farete vivi quando avrete qualcosa di concreto da proporre. Uscito il cliente, trovate un momento di calma per studiare la soluzione senza aver paura di adottare soluzioni originali.
E’ buona prassi, prima di passare alla realizzazione del lavoro, informare il cliente della soluzione adottata e richiederne l’autorizzazione a procedere.
Immaginiamo di esserci organizzati bene per l’incorniciatura di oggetti: abbiamo acquistato i materiali occorrenti e abbiamo imparato e sperimentato le tecniche più adatte.
Basta così? Certamente no. Ora che siamo specializzati in questo tipo di incorniciatura dobbiamo sfruttare la nostra specializzazione e farlo sapere a chi è interessato e cioè ai clienti effettivi, ai clienti potenziali, ai colleghi corniciai. Sì, anche ai corniciai, perché molti di loro potrebbero alleggerirsi di certi lavori per i quali non sono specializzati, passandoli a noi.
Il modo migliore di far conoscere la nostra specializzazione alla clientela è quello di esporre degli esempi di oggetti incorniciati sia in negozio che in vetrina.
Ciò comporta una serie di vantaggi:
• Ricorda al cliente che esiste la possibilità di incorniciare anche oggetti che non pensava si potessero incorniciare
• Fa nascere nel cliente il desiderio di incorniciare quegli oggetti cari che finora teneva in fondo a qualche cassetto
• Permette di avere a disposizione dei campioni da mostrare al cliente al momento dell’ordine, esempi che si dimostrano più eloquenti di ogni altra spiegazione
Il ricordo di un matrimonio
(guanti, fazzoletto con le iniziali visibili in un angolo, fiori secchi, una parte del velo della sposa, la bomboniera, il cartoncino di partecipazione)